“La mia idea, infatti – aggiunge- è che la legge elettorale non si allontanerà da quella attuale e quindi sarà tutta basata sul proporzionale e se il premio di maggioranza resterà al 40% nessuno lo raggiungerà e dunque ci saranno governi di coalizione”. Secondo Cardinale, “pur immaginando allargamenti al centro penso che la sinistra che oggi va sarà nostra alleata di governo”.
Pensa a ripercussioni anche nell’isola?
“In Sicilia non vedo molti amici che si stanno preparando i bagagli per seguire D’Alema, Bersani e Speranza e il loro nuovo soggetto politico. È innegabile che questo sprigionerà energie tanto a sinistra quanto al centro. Il partito democratico dovrà piuttosto essere capace di raccogliere maggiori consensi nell’area riformista liberale”.
Sicilia Futura sembra già lavorare in questo senso…
“Il lavoro che facciamo è proprio quello di raccogliere nell’area riformista, post socialista e post democristiana tanti di quei consensi che permettono di avere le preoccupazioni di ‘nei nostri incontri di contenere chi arriva e non quella di riempire i locali’. Abbiamo questo credito perché abbiamo capacità di ascolto, siamo figli del dubbio, non abbiamo certezze rivelate. Siamo convinti che bisogna far parlare, coinvolgere, ridare ai cittadini la titolarità della politica. Quando il Pd, del quale sono stato tra i fondatori, tornerà a fare e ad essere questo, Sicilia Futura non avrà ragione più di esistere e saremo una componente del Pd”.
Dietro l’angolo intanto le amministrative palermitane. Il suo movimento appoggerà l’attuale sindaco Orlando
“Facciamo una scelta coerente con Orlando per una città, Palermo, sempre più europea, dinamica, apprezzata e bella che contribuirà a portare lustro alla Sicilia. Orlando è un uomo di centrosinistra che sa coniugare l’efficienza e la capacità di governo”.
Se a Palermo Orlando sembra avere ottime possibilità di riconferma, in vista delle regionali il Movimento 5 Stelle sembra essere in vantaggio….
“L’eventualità di una loro affermazione esiste. Il loro e’ un voto di protesta contro la cattiva amministrazione. Chi vota per loro vita non a favore ma contro. Francamente però non vedo la possibilità di risolvere i problemi dei siciliani da parte dei 5 Stelle che mi pare non stiano brillando nei Comuni che governano. Non c’è solo Roma dove tutto si nota di più. In Sicilia ci sono esempi eclatanti della loro incapacità amministrativa”.
Del centrodestra siciliano che sembra voler fare le primarie per scegliersi il candidato presidente che ne pensa?
“Non credo si faranno le primarie perché’ c’è il rischio che verrebbe compromessa la logica berlusconiana che metterebbe a rischio la sua leadership. Sarebbe in contraddizione con se stesso se permettesse le primarie in Sicilia dopo averle negate a Roma (a livello nazionale ndr). Provengo da altre esperienze e non sono per le primarie ad ogni costo. È un diritto dovere della classe dirigente di movimenti e partiti trovare una intesa, candidati compresi. Quando non si riesce a trovarla si ricorre allo strumento delle primarie”.
Ritiene che Crocetta potrà essere l’unico candidato del centrosinistra in vista delle regionali?
“Premetto che al di là delle esternazioni esuberanti di Crocetta non è possibile buttare tutto a mare. Ha permesso ad esempio il risanamento del bilancio. Per le regionali poi non c’è una candidatura scontata. È una candidatura come altre. Di queste candidature ne dovremmo parlare”.
Dipendesse da lei, infine, ripunterebbe su Crocetta?
“Lavorerò per una candidatura che sia la più condivisa possibile senza rinnegare rapporti di amicizia. Se invece ci saranno le primarie lascerò agli amici il diritto di poter scegliere e lavoreremo al fianco di chi le vincerà…”.

INTERVISTA